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Lode al Dio meccanico - Pistol Whip, una recensione.



Lì, dove un rapporto incestuoso tra Beat Saber e Super Hot si è consumato: nasce Pistol Whip.

Estetica stilizzata e stilosa.

Musica prepotente e penetrante.

Tre tipi di nemici.

Ogni livello è una canzone ed ogni canzone è calata in un contesto specifico.

Ogni contesto è frutto di un design certosino su colori, strutture e disposizione dei nemici.

I livelli base erano dieci, 5 sono stati aggiunti nel tempo.

TUTTI FANTASTICI.

(Poi si...ultimamente han regalato ancora tre canzoni, ma son pop, non son cattive, non han senso, peccato).


3 sono invece i livelli di difficoltà: estremamente, estremamente differenziati.


Ho letto persone lamentarsi della longevità del gioco ma non hanno davvero colto lo spirito dell'opera.

Qui, arrivare in fondo alla corsa è una dose di dopamina, ma la vera droga si assume andando a tempo.

Ogni nota, ogni colpo di cassa, ogni sparo, tutto si interseca nel più grande esempio di sinestesia

giunto a noi dopo la venuta di Rez.

Easy/Normal ed Hard divengono davvero stati della mente, ma solo col tempo e la pratica.


Davvero:

è un capolavoro dei giochi musicali

e di quelli di fitness

e di quelli di sparare "allagggente"

In più, togliendo la mira assistita, diventerà totalmente: un altro difficilissimo gioco.


Voto:9+


E ora: tutti insieme, a tempo!


"Lode al Dio meccanico, alla furia, alla velocità, al volume.

Alle PISTOLE.

Tu, Dio, trasportami.

Voglio che questo nastro poligonale mi conduca al traguardo, voglio difendermi mentre mi sparano.

Voglio farlo a tempo di musica, anche se non è strettamente necessario per arrivare in fondo.

Voglio farlo perchè è il solo modo giusto di fare."




(Video catturato direttamente dal gioco su Oculus Quest1,mappa Dark Sky a livello Normal, per un 96esimo posto in classifica mondiale)

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